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Agricoltura Biologica

Olos Logos non è un’utopia, ma un tentativo concreto di perseguire giorno dopo giorno l’idea di far parte di un tutto che va rispettato e alimentato in un continuo scambio tra energia interiore e natura.

Un’umile risposta al devastante consumo, che sta esaurendo il nostro pianeta, una semplice riflessione

su come dare un senso all’esistere senza necessariamente distruggere ciò che abbiamo trovato.

 

La nostra piccola impresa agricola è basata su alcuni semplici concetti: coltiviamo la terra secondo le stagioni, produciamo ciò che mangiamo, nel rispetto dei cicli e delle piante. Valorizziamo ciò che abbiamo trovato, con l’idea di non mutare il territorio e di seguire le coltivazioni che ci sono state tramandate. Non introduciamo né piante né animali che potrebbero mutare il paesaggio o la conformazione delle nostre terre. Rispettiamo l’ulivo e la vite, due colture antichissime che fanno parte del nostro dna di uomini mediterranei. Il podere si estende per circa 22 ettari. Di cui quasi 16 di bosco ceduo e gli altri divisi tra uliveto, frutteto e seminativo. Il nostro orto è circondato da alberi di albicocco, selezionati tra le cultivar italiane. E’ un orto troppo grande per un’unica famiglia, e troppo piccolo per uno sfruttamento intensivo. Le sementi sono nostre, o rigorosamente certificate bio. C’è una piccola serra che funge anche da semenzaio, e che produce insalata fresca durante tutto l’inverno. Per il resto abbiamo solo ortaggi di stagione. Nei campi si coltivano patate, legumi e in estate pomodori dai quali ricaviamo le nostre pummarole da sugo. Produciamo un olio d’oliva extravergine bio di rara qualità, da piante che non vengono né trattate né concimate, ma solo aiutate con una sapiente potatura. Il frutteto è ricco di meli, peri, susini, cachi, melagrani, nocciole, peschi, ciliegi e un pergolato di kiwi come anche di frutti antichi e in disuso quali l’azzeruolo, le corniole, le giuggiole, il corbezzolo, e il sorbo. Abbiamo recuperato alcune viti antiche e impiantato da poco una vigna di Syrah, mentre una pergola accanto alla chiesa ci regala un’uva da pasto dolce e senza semi. Nel bosco raccogliamo funghi in autunno e asparagi selvatici in primavera. Nei prati, erba di campo e cicoria. Nel nostro laghetto nuotano le carpe e nel pollaio ruspano galline, tacchini e oche.

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